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Marco Limi

Artista di origini emiliane, Marco Limi, ha allestito a Gennaio presso la storica Società di Belle Arti “Circolo degli Artisti – Casa di Dante” a Firenze una Personale che ha offerto un’antologica della sua produzione pittorica e scultorea. Animato da una fervida passione per l’Arte, ha maturato nel tempo tale inclinazione grazie ad un discepolato carismatico, condotto negli anni giovanili, sotto la guida del Maestro toscano Dino Migliorini, nativo di Rignano sull’Arno, coevo di pittori come Ardengo Soffici, Rosai, Berti, Bacci che gli riconobbero il ruolo di ” sincero cercatore di verità pittorica”.

Un linguaggio composito e versatile quello dell’artista modenese che spazia dallo studio del vero alla devozione per temi sacri, per approdare alla realtà naturalistica trasognata. Pluralità di generi in cui dimostra di aver a cuore le potenzialità insite nella linea come nel colore – tecnica ad olio – per esplicitare il prisma riflettente della matrice vivida delle cromie nel conferire suggestioni formali allo spettacolo dell’esistente.

Il sentimento del Sacro prende corpo in tele di grande formato, commissionate da un amico teologo, per incontrare la sua feconda immaginazione e dar corpo ad un ciclo importante in cui confluiscono iconografie note, rivisitate dall’azione analitica e flessuosa della linea avvalorata da una cromia epifanica di toni suadenti di sensibile e propositiva. Trascendenza: Visitazione, l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi. Immedesimazione con la Pietas cristiana si rivela appieno nell’opera che ci restituisce una meditata Crocefissione di delicata ideazione con riguardo alla Tradizione medievale, secondo tonalità riflessive e pacate dalla corporeità raccolta nel Sacrificio supremo. Ad essa si affianca il modellato di un’importante serie di bassorilievi in Terracotta che riportano espressionistiche figurazioni sul Ciclo della Passione, plasmate con vigorosa volumetria ed osservanza alla narrazione biblica.

Con altrettanta dedizione la sua vena pittorica sposa un naturalismo neoromantico di visioni agresti, foriero di rigenerazione visiva in silenti atmosfere panoramiche che attestano ancora una volta la sua disposizione ad immergersi a piene mani nella varietà dei pigmenti per restituirli con dovizia di spessori materici. Si tratta di un filone produttivo che vede l’artista in sintonia con l’idillio di visioni campestri, borghi paesistici, con attenzione all’intimità di interni in cui si affacciano composizioni floreali ed assemblaggi di frutta dai tocchi impressionistici di significativa resa luministica.

Marco Limi nel suo itinerario artistico tra conservazione ed innovazione dimostra l’irrinunciabile attrazione per la carica emotiva che suscitano in lui tavolozze da sperimentare, materiali da forgiare per restituire il suo mondo interiore nei contenuti espressivi dei temi trattati con sincerità di visione e libertà interpretativa tra Elegia del Sacro ed incanto della natura. E… lasciandosi andare al vitalismo delle tonalità nel caleidoscopio del creato, è il caso di affermare, come sostiene Henri Matisse: ” I colori ti conquistano sempre più. Un certo azzurro entra nell’anima. Un certo rosso ha un effetto sulla pressione sanguigna. Un certo colore tonifica. E’ la concentrazione di timbri. Si sta aprendo una nuova era”

Silvia Ranzi

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